Da una intervista ad Andreoli
STUDENTE: Riguardo al rapporto dello psicoanalista con il paziente, quanto può questo rapporto comportare un coinvolgimento ossessivo dell’analista, oppure quanto può essere fonte di arricchimento per entrambi?
ANDREOLI: Si definisce il rapporto tra lo psicoanalista e il paziente con il termine di transfert, che, tradotto, vuole dire simpatia. Può trattarsi di una grande fiducia che un individuo nutre nell’altro. Deve essere, in ogni modo, una relazione transitoria, che serve a far sì che il paziente elabori il proprio vissuto attraverso il terapeuta. Il bravo terapeuta deve interpretare il transfert ai soli fini della guarigione del paziente, e interrompere lentamente il legame di fiducia che si è instaurato, e che altrimenti diverrebbe una "patologia".
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11 anni fa
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